sabato 10 dicembre 2011

Perdita di dati e dintorni....
La perdita dei dati è una delle principali cause del fermo di un'azienda, di un'ufficio o semplicemente di un privato. Il danno se non si sono fatti gli opportuni backup è notevole, andiamo dal danno economico (migliaia di euro per pagare ditte specializzate nel recovery), alla sicurezza (smarrimento di password, codici e conti), a quello affettivo (perdita di foto, video e testi della propria famiglia), ed anche di tempo (per ripristinare il tutto) e, chi più ne ha più ne metta.

Le possibili cause che portano alla perdita dei dati possono essere molteplici, con effetti diversi e più o meno gravi al loro verificarsi. Fondamentale quindi e mettere appunto delle opportune strategie di Backup e Recupero, nonchè di protezione e crittografia dei propri dati sensibili. Prima però di parlare dei rimedi, proviamo prima ad elencare quali sono le più comuni cause di perdita dei dati:


  • - Eccezioni non gestite nei programmi: durante la normale esecuzione di un programma possono verificarsi delle condizioni non previste dal programmatore  le quali causano delle eccezioni, ossia condizioni che terminano il programma in modo imprevisto. Se il programma stava eseguendo delle operazioni sul proprio storage (solitamente un database), il verificarsi di un'eccezione può portare ad una chiusura imprevista dell'applicazione e conseguentemente le operazioni sul database non vengono concluse correttamente, lasciando transazioni in sospeso con conseguente incoerenza dei dati. Questa situazione è molto diffusa, e l'unico sistema per prevenirla è una corretta gestione delle eccezioni. Un programma sia esso un'applicazione desktop che web dovrebbe essere sempre in grado di reagire ad una situazione anomala chiudendo correttamente le transazioni in corso, prevedendo magari delle funzioni di commit e di rollback per il ripristino del database allo stato coerente precedente al verificarsi dell'eccezione.
  • - Errori umani: purtroppo l'errore umano è sempre da tenere in considerazione, sia esso causato da un'amministratore di sistema, o da un semplice utente, esso è sempre in agguato e può verificarsi molto più spesso di quanto si creda. Gli scenari possono essere molteplici, una cancellazione accidentale, uno script programmato con superficialità, un export di dati che và a sovrascrivere lo storage principale, o più semplicemente ad una normalissima distrazione. Testare quindi sempre gli script, le store procedure e tutte quelle operazioni che coinvolgono i dati, prima di metterle in pratica sullo storage primario, fare regolarmente il backup, ed operare sempre con grande attenzione. Infine eseguire sempre dei backup regolari.
  • - Problemi hardware: un crash hardware, sia esso legato ad una rottura dell'hard disk, o ad una interruzione improvvisa della corrente; qualsiasi sia il motivo il crash hardware di una macchina può portare ad una situazione in cui sia difficile recuperare i dati. In questo caso mettere appunto un sistema robusto di alimentazione, prevedendo l'allaccio dell'intero parco macchine sotto uno o più gruppi di continuità. In zone particolarmnte soggette agli sbalzi di tensione predisporre uno stabilizzatore di corrente di opportuna dimensione all'igresso della linea elettrica. Infine anche in questo caso un'opportuno backup potrebbe rimediare con facilità al suddetto problema.
  • - Attachi dai Virus e dai Cracker: in un mondo sempre più connesso la possibilità di cadere vittima di un attacco di un cracker (hacker male intenzionato) o un virus è sempre più alta. Facile a questo punto immaginarne le conseguenze, formattazione del disco fisso, furto telematico d'informazioni e di dati sensibili. Backup ed opportuni strumenti di protezione quali patch sulla sicurezza del S.O., antivirus, firewall, crittografia ed altro ancora possono rilevarsi fondamentali per sventare questa possibile minaccia.
  • - Catastrofi, incendi e furti: bisogna tenere in considerazione anche una possibile situazione catastrofica, come un incendio od un allagamento, con conseguente danneggiamento delle macchine contenente i nostri dati. Per non parlare poi di ladri ghiotti di notebook ed apparecchiature tecnologiche. Quest'ultima situazione assieme ad un'attacco cracker a mio avviso è una delle peggiori, poichè non comporta solamente la perdita dei nostri dati, ma mette i nostri dati a disposizione del ladro, che può usfruirne nel modo peggiore delle nostre password, codici di conto corrente e quant'altro. Anche qui oltre al consueto backup, e utile crittografare i dati più importanti e munire l'accesso alla nostra macchina, ai nostri file e directory di opportune password.

    Consiglio pertanto vivamente  di non sottovalutare mai questo aspetto, sia per gli utenti privati, programmatori che per gli amministratori di sistema. Per quanto possano sembrare scontati e banali i punti sopra elencati, cause di perdite dei dati, sono situazioni reali e verificabili più spesso di quanto si pensi.  A questo punto mi sento di voler scrivere di seguito un elenco assolutamente schematico e non esaustivo di suggerimenti utili per prevenire o rimediare a suddette situazioni di perdita dei dati:
      
    • mettere appunto un sistema di backup robusto e regolare; 
    • evitare di fare il backup sullo stesso disco in cui gira l'applicazione, utilizzare hard disk esterni o altre periferiche, come ad es. un backup su nastro o supporto ottico
    • valutare la possibilità di archiviare i dati su una macchina della rete esclusivamente dedicata al backup, ma esclusa dalla connessione ad internet, con opportune password e privilegi utenti per l'accesso
    • soprattutto in ambito aziendale, periodicamente archiviare i dati su un supporto ottico o unità esterna da conservare in luogo protetto e separato da quello aziendale
    • prevedere strumenti di sicurezza e crittografia dei dati
    • non conservare mai password, codici e tutti i propri dati sensibili sul pc sul quale si lavora, ma tenerle separate e conservate in luoghi sicure su opportuni supporti di archiviazione
    • buona manutenzione dell'impianto elettrico, del parco macchine e della messa appunto di un sistema di gruppi di continuità

sabato 24 settembre 2011

CODEC e dintorni ......





Spesso capita di scaricare files video o audio per poi scoprire dopo averli aperti che non erano visualizzabili o ascoltabili.
Questo succede perchè i files sono danneggiati o sono delle fakes, ma altrettanto spesso il problema deriva dal nostro Pc o meglio da cosa manca nel nostro pc, ovvero i CODEC audio e video necessari per la visione del nostro filmato. 
Di seguito vi indichero' come risolvere questo problema e noterete che il vostro PC sara' in grado di riprodurre ogni tipo di file audio e video senza problemi.


Innanzitutto vediamo cosa e' un CODEC....


Il codec è un programma o un dispositivo che si occupa di codificare e/o decodificare digitalmente un segnale analogico (tipicamente audio o video), affinché possa essere salvato su un supporto o richiamato per la sua lettura o riproduzione.


Va da se che per ogni formato video o audio corrisponde uno specifico codec per poter riprodurre il suo contenuto, ma molti dei codec più diffusi al momento non vengono forniti con windows perche' continuamente aggiornati, e' questo il motivo principale per cui non riusciamo a riprodurre determinati files audio o video.


Naturalmente possiamo trovare nella rete ogni singolo codec e scaricarlo, perdendo tempo nell'identificare quello giusto e nel trovare la fonte da dove scaricarlo, oppure grazie al K-lite codec pack scaricare una sola volta un pacchetto contenente tutti i codec più usati esistenti al momento, risolvendo definitivamente ogni tipo di problema con i formati audio e video.


Scarichiamo il Pack cliccando su http://www.free-codecs.com/K_Lite_Codec_Pack_download.htm.  


Nella pagina appena apparsa sceglieremo quale versione del pack ci interessa se Basic, Standard o Full in base alle nostre necessità. 
Finito il download clicchiamo 2 volte sul file appena scaricato e iniziamo l'installazione cliccando su next, selezioniamo poi simple install e di nuovo next.


spuntiamo ora enable internal decoder for H.264 video poi next, ora possiamo scegliere su quale player includere i codec (consiglio di spuntare entrambi).


nella schermata successiva non tocchiamo niente ed andiamo avanti per trovarci nella schermata in cui dovremo selezionare il nostro sistema audio.


fatto questo l installazione è terminata e finalmente riusciremo a riprodurre qualsiasi formato sia audio che video.

sabato 11 giugno 2011

Inizia l'estate anche per i PC....

Arriva l'estate e la temperatura del PC inizia a salire piu' del dovuto.
E' sempre buona norma non trascurare questo elemento perche' 
un eccessivo surriscaldamento della CPU puo' causare danni anche
irreversibili.

E' possibile trovare sulla rete molti software per tenere sotto controllo
eventuali anomalie. L'importante, come sempre, e' orientarsi su qualcosa
di poco invasivo e di tipo free.

Uno di questi e' SPEEDFAN che e' una utility per il monitoraggio della temperatura e 
delle ventole di raffreddamento del proprio PC. 
Abbinato ad alcuni chipset che supportano l' hardware monitoring, consente 
di impostare la velocità di rotazione delle ventole in funzione della temperatura; 
ciò consente ad esempio di ridurre notevolmente la rumorosità del sistema.

Non dimenticate pero' che a volte un eccessivo innalzamento del livello di
temperatura puo' essere provocato da un malfunzionamento di una delle ventole
(della CPU prima fra tutte) o di un eccessivo impolveramento delle stesse.
In questo caso e' buona norma sostituire o pulire accuratamente la ventola
per riportare il tutto nei limiti di normale funzionamento.

Potete trovare il suddetto software al seguente link:

Utilizzatelo in tutta tranquillita': Taurus l'ha provato per voi.


Inizia l'estate anche per i PC....

Arriva l'estate e la temperatura del PC inizia a salire piu' del dovuto.
E' sempre buona norma non trascurare questo elemento perche' 
un eccessivo surriscaldamento della CPU puo' causare danni anche
irreversibili.

E' possibile trovare sulla rete molti software per renere sotto controllo
eventuali anomalie. L'importante, come sempre, e' orientarsi su qualcosa
di poco invasivo e di tipo free.

Uno di questi e' SPEEDFAN che e' una utility per il monitoraggio della temperatura e 
delle ventole di raffreddamento del proprio PC. 
Abbinato ad alcuni chipset che supportano l' hardware monitoring, consente 
di impostare la velocità di rotazione delle ventole in funzione della temperatura; 
ciò consente ad esempio di ridurre notevolmente la rumorosità del sistema.

Non dimenticate pero' che a volte un eccessivo innalzamento del livello di
temperatura puo' essere provocato da un malfunzionamento di una delle ventole
(CPU prima fra tutte) o di un eccessivo impolveramento delle stesse.
In questo caso e' buona norma sostituire o pulire accuratamente la ventola
per riportare il tutto nei limiti di normale funzionamento.

Potete trovare il suddetto software al seguente link:

Utilizzatelo in tutta tranquillita': Taurus l'ha provato per voi.


lunedì 6 giugno 2011

PC tartaruga?

...  il tuo sistema perde colpi?
Esistono vari software (gratuiti ed a pagamento) che consentono all’utente di ottimizzare e velocizzare il sistema operativo. 
Ecco qualche utile consiglio per migliorare la velocità di Windows senza installare nessun di questi software.


- Aumentare la RAM: questo è sicuramente l’upgrade che permetterà di notare subito l’aumento di      prestazioni. Quasi tutti i PC moderni integrano almeno 4 GB di RAM, ma in alcuni casi potrebbe essere utile raddoppiare tale quantità. Ricordo che Windows 7 sfrutterà tutta la memoria solo con la versione a 64 bit.
- Installare un SSD:   anche se gli hard disk attuali sono molto veloci, la presenza di parti meccaniche in movimento non permetterà mai di raggiungere la velocità di un disco a stato solido. È quindi preferibile scegliere un SSD come disco di boot e un hard disk tradizionale come unità di archiviazione.
- Aggiornare i driver: a differenza di Vista, Windows 7 mostra la disponibilità di nuovi driver per un numero maggiore di componenti hardware durante Windows Update. È comunque meglio visitare con regolarità (una volta al mese) i siti dei produttori, specialmente per scaricare le ultime versioni dei driver del chipset e della scheda video. L’incremento di performance potrebbe essere notevole.
- Disabilitare le applicazioni all’avvio: molti programmi inseriscono un comando all’interno del registro per essere eseguiti al boot del sistema operativo. Alcuni sono necessari, come la protezione in background degli antivirus; altri invece rallentano il PC e affollano inutilmente la “system tray” (l’area vicino all’orologio in basso a destra). Per disattivare i software indesiderati, occorre avviare l’utilità MSCONFIG e togliere il segno di spunta accanto alle voci nella scheda Avvio.
- Disabilitare i servizi indesiderati: digitando “service.msc” nel menu Start viene visualizzata una finestra con tutti i servizi presenti sul computer. Per ognuno di essi si può scegliere la disabilitazione, l’avvio automatico o l’avvio manuale. Come per le applicazioni all’avvio, anche in questo caso si può ridurre il tempo di boot del sistema, ma è un’operazione che può essere compiuta solo da chi conosce le conseguenze di ciò che sta facendo.
Altri interventi che possono aumentare la velocità delle varie operazioni del sistema operativo sono la deframmentazione del disco rigido; la cancellazione dei file temporanei, dei file di log e di altri file non necessari mediante utility apposite come CCleaner; disattivare l’indicizzazine dei file per la ricerca (Windows Search); disinstallare i software non necessari, come le versioni shareware, trial o quelli preinstallati dal produttore; cambiare le impostazioni degli effetti grafici.


mercoledì 27 aprile 2011

Batterie e notebook...

Croce e delizia del tuo portatile.
Una batteria poco efficiente annulla di colpo il  principale vantaggio dell'uso di un computer portatile e cioe' quello dell'operativita' indipendente dalla tensione di rete. Spesso non adottiamo gli accorgimenti giusti per mantenere viva l'autonomia della batteria, rischiando cosi' di essere lasciati nel bel mezzo di una sessione di lavoro.

Pertanto ritengo possa tornare utile elencare qualche regola per evitare che cio' si verifichi:

Deframmentare spesso il disco rigido: minor numero di accessi al disco vuol dire minore assorbimento di energia da parte del dispositivo.

Diminuire la luminosita' del display : quasi tutti i notebook hanno la possibilita' di settare dal BIOS o con tasti specifici, una delle impostazioni che succhia piu' corrente dalla vostra povera batteria. Analogamente si puo' fare per la CPU e di conseguenza per il suo raffreddamento.

Chiudere i programmi in background : avere decine di programmi che sono "vivi" senza che vengano usati impegna inutilmente il vostro sistema

Staccare le periferiche esterne : I dispositivi USB (mouse incluso) e le schede WiFi succhiano preziosa linfa vitale. Se non volete staccarle, almeno disattivatele quando non sono in uso.

Disattivare i salvataggi automatici : Le funzioni di salvataggio automatico di Word ed Excel sono molto utili perché salvano ad intervalli regolari, ma sforzano l'hard disk più del necessario. Magari riattivatele quando la batteria è quasi scarica in modo da risparmiare all’inizio ma essere sicuri di aver salvato il lavoro alla fine.

Non usare il lettore CD/DVD : Il lettore  è uno dei drives che consuma di più. Anche solo avere un cd al suo interno consuma perché gira. Se avete bisogno di usarlo, fatelo con programmi che lavorano con i drives virtuali anziché quelli ottici.

Prendere cura della batteria :  Tenete allenata la batteria senza lasciarla caricata per lunghi periodi. Dopo che l’avete caricata utilizzatela ma non lasciatela nemmeno scarica a lungo. Quando usate il notebook in rete elettrica sarebbe buona norma toglierla.

Spegnere non standby :  Anche se la modalità standby fa risparmiare molta energia quando non lavorate piuttosto che mantenere il pc acceso normalmente, e consente di riprendere da dove ci si era interrotti, è meglio spegnere il pc perché il livello di batteria rimane congelato al momento dello spegnimento.

Tenere la temperatura bassa :  Pulite le ventole dell’aria o cambiatele se ormai danno segni di acciacco perché i pc lavorano meglio se sono freddi.

Settare le opzioni di risparmio energia :  Nel Pannello di controllo alla voce Opzioni risparmio energia selezionate la combinazione massima batteria che disattiva i dischi e fa partire la modalità standby con il più breve intervallo di inattività.

Ponderare le richieste al pc :  Le attività passive come le email e la scrittura consumano chiaramente meno energia dei giochi o della lettura di DVD. Se non potete caricare la batteria date le priorità giuste alle operazioni.

Previenire il deterioramento della batteria :  Se avete un notebook vecchio caricate tutta la batteria e poi scaricatela completamente almeno una volta ogni 2 o 3 settimane.

Spero che qualcuno di questi consigli vi possa tornare utile.

                                                         A presto da TAURUS....sempre al vostro fianco.



mercoledì 13 aprile 2011

Facebook piu' sicuro?



Dietro opportuna segnalazione di una mia cliente, vediamo come rendere un po' piu' sicura la navigazione con il maggiore dei social network:
Da non troppo tempo, gli amministratori del noto social hanno introdotto una modalità, notoriamente molto più sicura del protocollo HTTP” che si utilizza comunemente.
E’ stato introdotto in Facebook ’”HTTPS“, un protocollo cifrato che (in teoria) impedisce a malintenzionati di intercettare i pacchetti contenenti i nostri dati. Se non altro, gli renderemo la vita più difficile.
È possibile attivare il protocollo “HTTPS” di default dalle impostazioni di Facebook.
Vediamo passo per passo cosa fare:
1. Dopo l’accesso a Facebook, recarsi in “Account” -> “Impostazioni Account” in alto a destra;
2. Cercare l’opzione “Protezione dell’account” all’interno della scheda “Impostazioni“. Fare clic sul pulsante “modifica” per visualizzare le opzioni “nascoste“;
3. Sotto “Navigazione sicura (https)“, spuntare l’opzione “Naviga su Facebook con una connessione sicura (https), quando possibile“;
4. Quindi cliccare sul pulsante “Salva” per attivare il protocollo sicuro “HTTPS” come impostazione predefinita;
Se non vedi questa opzione sappi che  Facebook sta implementando lentamente questa funzione a tutti gli utenti. Nelle prossime settimane, questa funzione sarà disponibile a tutti gli account.

sabato 9 aprile 2011


Google Chrome e sicurezza

Google Online Security Blog ha annunciato martedì una nuova caratteristica di sicurezza che verrà integrata in Google Chrome. 
Il browser web mostrerà presto una finestra di avviso ogni volta che l'utente cercherà di scaricare un file eseguibile da una fonte 
nota per la distribuzione di malware.

La funzionalità poggia su Google Safe Browsing API, ovvero le funzioni di accesso al database dei siti giudicati pericolosi da Google 
e già utilizzata da sia Firefox e Safari per impedire l'accesso ai siti pericolosi, sia per mettere in guardia gli utenti durante le ricerche 
sul web effettuate tramite il motore di ricerca.

La caratteristica è solo parzialmente simile al controllo della reputazione integrato in Internet Explorer 9: il browser per Windows, 
oltre ad impiegare il database SmartScreen gestito da Microsoft, si limita infatti a segnalare tutti quei file che risultino sospetti 
poiché poco diffusi. 

Google Chrome, al contrario, mostrerà un avviso solamente per i trasferimenti provenienti da fonti esplicitamente etichettate come pericolose.

Da un lato, questo limita la portata dei riconoscimenti ai siti già correttamente riconosciuti, con pericolose ripercussioni in merito alle 
minacce estremamente "fresche", dall'altro, però, la scelta di Google limiterà anche in maniera sostanziale i falsi positivi.

Lo scopo è quello di prevenire le trappole basate sull'ingegneria sociale, tramite le quali gli aggressori inducono le vittime ad eseguire  
manualmente malware spacciandoli per contenuti leciti.

Quanto un utente talmente poco attento da ignorare pericoli ormai ben noti come questi possa essere realmente dissuaso da un mero 
messaggio di conferma resta tutto da verificare: nel frattempo, Google attiverà la caratteristica solamente presso coloro che stiano 
utilizzando le compilazioni del canale di sviluppo ("dev").

È comunque presumibile che la nuova protezione venga estesa anche ai rami "beta" e "stabile" subito dopo il periodo di rodaggio.


giovedì 24 febbraio 2011

Nuova versione di AVAST Free

Versione 6.0.1 (multi-lingua) del 23 febbraio 2011


Avast! Free Antivirus è tra i software gratuiti di protezione da virus e malware più apprezzati nel Web, grazie agli strumenti efficienti e affidabili che rende disponibili. Consente di mettere al sicuro in tempo reale le attività di gestione della posta elettronica, di navigazione Internet, di instant messaging, di peer to peer e di collegamento a reti locali. Fra le principali novità della versione 6 si evidenziano:
  • AutoSandbox per isolare opzionalmente in modalità automatica i programmi sospetti mediante una virtualizzazione;
  • Script Shield per rilevare codice dannoso nascosto nelle pagine web e bloccarne di conseguenza l'accesso;
  • Script Shield abilitato anche con le versioni 8 e 9 di Internet Explorer in modalità protetta;
  • WebRep, un componente aggiuntivo per ricevere informazioni sull'affidabilità di un sito web sulla base di segnalazioni degli utenti e della casa madre;
  • Ottimizzazione del pacchetto di installazione, ridotto di circa il 20% rispetto alle precedenti versioni;
  • Sidebar con gadget utilizzabile sia Windows Vista che Windows 7;
  • Esecuzione automatica di azioni nella procedura di scansione durante il boot;
  • Ripristino delle impostazioni predefinite del software in modo immediato.
L'interfaccia utente della versione 6 di Avast! Free Antivirus ricalca quella della versione 5 per allinearsi ai programmi della concorrenza e rendere più intuitiva l'interazione anche da parte degli utilizzatori meno preparati. La finestra di controllo consente di ottenere informazioni sullo stato della protezione, di pianificare aggiornamenti, visualizzare statistiche ed eseguire scansioni rapide o approfondite sulle risorse di sistema e sui device removibili ad esso collegate. Il pannello delle impostazioni consente inoltre di attivare una password per impedire accessi non autorizzati, di configurare la modalità silenziosa/gioco e di attivare notifiche quando vengono rilevati file o programmi sospetti.

lunedì 7 febbraio 2011

Zoom istantaneo per le immagini di Facebook....

Un comodo PLUG-IN di FACEBOOK per zoommare le immagini di un po' tutte le pagine.
Funziona solo con il browser Google Chrome che rimane, per me, il piu' performante e leggero da gestire.

Lo trovate a questo link:

https://chrome.google.com/extensions/detail/elioihkkcdgakfbahdoddophfngopipi

Installatelo senza paura perche' Taurus l'ha provato per voi!!

Approfitto per suggerire, in caso di rallentamenti della navigazione con Explorer, l'installazione
di Chrome, vedrete che la differenza si tocca con mano!!

A presto...

mercoledì 5 gennaio 2011

...e il tuo hard disk come sta?


CrystalDisk è un tool per controllare lo stato dell’hard disk. Con CrystalDisk controlliamo lo stato di salute HD e non “prendiamo bidoni”.
Abbiamo un Hard Disk da oltre due anni e non abbiamo mai dato un occhiata se è ancora integro ? Male ! 
Gli Hard Disk hanno un ciclo di vita ed è opportuno monitorarli ed accudirli con i giusti tools al fine di preservarli più a lungo possibile. Ci sono diverse utility che ci aiutano per questo scopo, l’utility di defrag da eseguire regolarmente in modo da raggruppare i dati sui dischi e “stressarli” il meno possibile quando lavoriamo sul nostro pc, dobbiamo dotarci anche di un buon alimentatore in modo da prevenire sovraccarichi di corrente, ridurre i cicli dell’hard disk utilizzando parsimoniosamente il servizio di indicizzazione ed infine procedere ad un backup (online o offline) e monitoraggio del proprio Hard Disk..
Non tutti sanno che gli Hard Disk sono dotati della tecnologia S.M.A.R.T, ha lo scopo di avvisare l’utente o l’amministratore di sistema che il disco rigido sta per guastarsi, in modo che questi abbia il tempo di copiare i dati su un altro dispositivo di archiviazione. Durante periodi di uso intenso dell’hard disk (utilizzo come server ma anche per il video editing) la temperatura può superare le specifiche fornite dal produttore. I danni provocati da temperatura eccessiva sono cumulativi nel tempo. Un sensore di temperatura S.M.A.R.T. può informare l’utente prima che il disco sia danneggiato dal calore eccessivo.
In rete esistono diversi programmi commerciali per fare un check continuo all’hard disk e sapere se tutto funziona a dovere, sono utili per chi tiene aperto il PC diverse ore al giorno e ha al suo interno dati critici. Tali programmi non garantiscono che l’hard disk rimanga perfetto al 100% ma, col tempo possiamo capirne di più monitorando temperatura (qualora sia supportata) e intuendo quindi l’avvicinarsi della fine del ciclo di vita dell’hard disk, questo ancor prima di ricevere “segnali” durante il boot. Il miglior programma per chi vuole saperne di più sullo stato del proprio Hard Disk e ricevere anche una segnalazione si chiama CrystalDisk, è freeware e non necessita di installazione.
Lo potete scaricare tranquillamente qui:
Una volta installato ed eseguito vi dovrebbe dare lo stato dell'hard disk in modo abbastanza chiaro ed intuibile.
Se la videata e' del tipo:



il vostro hard disk ha qualche problema ed i dati non sono piu' da considerare al sicuro.
Pertanto sarebbe meglio, quantomeno, cominciare a fare delle copie di sicurezza dei dati
piu' importanti.