martedì 2 novembre 2010

Internet ed i social network visti dalla Polizia Postale


In molti angoli della rete dedicati alla tecnologia e alla sicurezza informatica si descrive spesso l'ultimo malware, si analizzano vulnerabilità di sistemi operativi o ci si sofferma su prodotti e suite che promettono sempre maggior protezione e sicurezza per i propri dati. L'attenzione si sofferma sui tecnicismi, sulle modalità di diffusione di un malware e su come un particolare attacco è stato condotto. Sia chiaro: tutti argomenti validi, interessanti e degni di pubblicazione, ma probabilmente c'è bisogno anche di altro.
Un recente incontro organizzato da Symantec mi ha fatto capire che troppo spesso si parla di sicurezza informatica in modo incompleto, cercando un approccio il più possibile ineccepibile dal punto di vista dei contenuti e del livello di dettaglio, cercando di soddisfare la curiosità dell'utenza più smaliziata e competente. E si perde il senso della realtà, una realtà anche scomoda da accettare e che descrive un utente medio davvero inconsapevole e sprovveduto.
La presentazione di Norton 360v.4.0 è stata l'occasione per ascoltare l'intervento da parte di un funzionario di Polizia Postale; un'occasione davvero interessante, in quanto è emersa una situazione preoccupante non tanto dal punto di vista numerico e statistico, quanto piuttosto per la tipologia media dei problemi in cui viene coinvolta l'utenza italiana. E' vero, siamo di fronte a una mole enorme di truffe e affini, con differente distribuzione a seconda della regione geografica di appartenenza, ma da certi comportamenti possono derivare anche pesanti conseguenze per l'incauto utente.

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